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Anche no (senza forse)

Mi è capitato di leggere un post ieri che mi ha scatenato una serie di pensieri, a cui oggi cercherò di dare una forma.
Ho dichiarato più di una volta che su questo blog non scrivo le cose che ritengo particolarmente personali, perché di natura sono una persona riservata, schiva. Non lo scriverei mai qui se dovessi cominciare a convivere oppure sposarmi, o se succedesse qualcosa di bello o di brutto alle persone che mi sono più care (anche se in effetti nel caso delle belle notizie potrei fare delle eccezioni). Insomma, non scrivo di fatto gli avvenimenti che mi riguardano da vicino e che sono quelli più importanti (sto volutamente omettendo qualcosa che è successo alcuni giorni fa; ma se sei mio amico e stai leggendo qui, sai benissimo a che cosa mi riferisco). Anche quello che scrivo, che non mi riguarda direttamente, ha subito un forte ulteriore filtro: ometto alcune cose che credo che non siano di interesse pubblico e che preferisco tenere per me.
In generale, è piuttosto difficile, leggendo queste pagine, poter capire realmente come sto.
Leggendo quel post mi sono venute in mente tutte quelle persone che ho conosciuto anche molto prima che i blog esistessero e che ora passano di qui. Ce ne sono, potrei fare nome e cognomi, so che passano ma di fatto non hanno nessun altro tipo di contatto con me, sebbene sappiano come contattarmi.

Quello che mi chiedo è: perché queste persone si accontentano di “far finta di entrare in contatto con me”?
Non sto parlando appunto di qualcuno che non mi conosce di persona e che ha trovato carino questo blog e che ogni tanto viene a farsi un giro (cosa che faccio anch’io, ma magari poi se se ne presenta l’occasione ho piacere di conoscerle di persona).
Mi chiedo perché queste persone non mi scrivano una e-mail, un sms, non mi facciano una telefonata oppure non mi offrano un caffè, preferendo leggere queste righe.
Accontentarsi di un surrogato di vita, senza sapere come sta effettivamente una persona, magari dicendo, quando li incontro per caso o perché sono stata io a cercarli, che sanno come sto perché l’hanno letto sul blog, per me è qualcosa di davvero incomprensibile.
Qualcuno di voi per caso ha un’idea in proposito? Perché, per quanto mi sforzi, non riesco a trovare nessuna spiegazione plausibile.
Ogni suggerimento è ben accetto.

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Discussione

  1. Visto che succede anche a me, io mi sono fatto questa idea: che è un meccanismo di difesa. Io, lettore, mi accontento di quello che tu, scrittore, mi dici e non voglio sapere altro, perché mi è più facile così. Dovessi stare ad ascoltarti sulle cose più intime e "vere" sarebbe troppo faticoso e pericoloso. La scrittura, lo schermo, il blog costituiscono un perfetto filtro difensivo. Che dà la sensazione di guardare senza essere guardati. La quale sensazione è una delle più comuni e rassicuranti di sempre.

  2. lo scorfano, però questo può valere per chi non ti conosce di persona. Ma chi invece ti conosce? Vale la stessa cosa, cioè guardo senza essere guardato? E perché, visto che non li ho mai 'mangiatì dal vivo?

  3. Stessi quesiti che capitano anche a me . Io ho provato a tirar giù una serie di cause , che possono essere: la superficialità, la mancanza di tempo ? (non può però esser sempre così), gli eventi che ci sovrastano ?
    di fondo la cosa risulta e continua a risultare incomprensibile.

  4. Qui lo posso scrivere, credo. Nel mio caso, una delle persone che so (e lo so, perché lo riconosco dall'ip) che mi legge senza palesarmi è il mio ex fidanzato. Non il fidanzatino delle medie, ma la persona con la quale ho vissuto. E quando ha "saputo" che avevo dei problemi gravi, ossia quando mio padre è stato male... Niente, neanche un'email facendo finta che. La cosa mi ha disgustata eppure, d'altra parte, mi rende un po' più cinica e "comprensiva", quasi, nei confronti di tutti gli altri lettori silenziosi :)

  5. Ecco, se qualcuno della mia famiglia stesse male col cavolo che lo scriverei; e tieni conto che ci sono persone per certi aspetti equiparabili ad un ex tra i lettori silenti di questo blog. Capirei se io scrivessi certe cose, ma siccome non è così, non capisco. Comprendo il tuo disgusto, e forse è anche per questo che evito certi argomenti: per risparmiarmi la delusione.

  6. Il web è lo specchio della vita e, così come succede offline, i legami attraversano alti e bassi.
    Se una persona entra a far parte della tua rete di relazioni web, spesso vi rimane anche se l'interesse iniziale si raffredda.
    Per fare un esempio, su Facebook in molti fanno una pulizia periodica dei contatti, ma su tutti gli altri enne-mila social/blog/microblog? Andrebbe fatta su tutti, ma chi si mette veramente a farlo?
    In ogni caso non basterebbe nemmeno fare così perché, come tu lasci intuire, spesso ci si ritrova di persona e ci si scambia il numero di cellulare, quindi andrebbe ripulita anche la rubrica di questo.
    E se queste persone che non ti telefonano è proprio perché ti hanno proprio rimosso anche dalla rubrica?
    Un caso a parte sono poi quelli che io chiamo i "collezionisti di link raccogliticci", quelli che puntano alle masse critiche e non si ricordano nemmeno delle persone che hanno aggiunto il giorno prima.
    Le persone che tu dici "fanno finta di entrare in contatto con me" le trovi tra queste, ma non solamente qui.
    Ci sono persone che, pur conoscendo quattro gatti, non sono portate per coltivare relazioni sociali, così come esistono quelle che non hanno il pollice verde e fanno morire anche le piante grasse (estremizzo).
    In questo caso non è una gran perdita, anche perché non è (solo) la quantità di tempo che dedichi a una persona ma anche la qualità.
    Come dici tu, specie oggi e specie tra persone che comunicano in mille maniere grazie alla tecnologia, non ci sono scusanti per non essere riusciti a trovare tempo per sentire una persona, chiederle come sta, farle gli auguri, regalarle un sorriso.
    Io comunque non mi preoccuperei più di tanto, anche se è giusto ogni tanto fermarsi a riflettere. In fin dei conti anche tu è giusto che adegui la tua rete sociale di conseguenza, tenendo presente però un aspetto fondamentale: ci sono amicizie con la "A" maiuscola che non senti per parecchio tempo, ma nel momento in cui hai un grosso problema si fanno in quattro per aiutarti.
    Concludo dicendo che, da quando frequento FriendFeed (e tu sai quanto), ho conosciuto un sacco di persone interessanti e, nel limite delle mie possibilità, cerco continuamente di seguire il loro lifestreaming perché mi aiuta a conoscerle meglio.
    Per esperienza ti posso assicurare che, anche se non te ne accorgi, ogni giorno ci sono persone che ti seguono e che tu non ti saresti mai aspettato; capita anche a me e, quando me ne accorgo, mi scappa un sorriso e penso "però...chi l'avrebbe mai detto?".
    Ora ho veramente finito, anche perché sono riuscito a lasciare un commento più lungo del tuo post.
    Se sabato vieni al WordCamp (e sono sicuro di sì), il caffè te lo offro volentieri io.
    A presto :D
    Roberto

  7. Io ti telefonerei, se solo avessi il numero (sì lo so potrei chiederlo al te ommu, però mi piace di più se me lo dai tu ;-)
    Ciao dolce, bacio a te e a lù.

  8. Mi sento chiamato in causa. Sbaglio? Forse sì, visto che nemmeno leggo qui.
    Al massimo sfrutto il tuo Blog a lavoro.
    Comunque ti penso, giuro.

  9. Azz Roberto, purtroppo sabato non sarò al Wordcamp. Comunque, per risponderti: quello che mi inquieta è che con queste persone c'era (non è detto che ci sia più) una conoscenza un po' più approfondita, e nessuna di loro l'ho conosciuta via web. Probabilmente ora l'amicizia, quella vera, non c'è più; ma la domanda rimane: allora perché vengono qui?
    Le amicizie fatte sul web dal mio punto di vista sono diverse: si può essere dei confidenti, anche senza conoscersi mai, oppure rimanere per sempre nella superficialità del rapporto, e sono molto di più i rapporti superficiali. E quindi che passino di qui non mi sembra tanto strano ;)

    Mitì cara, ma arriva subito il mio numero, ci mancherebbe :)

    Mik, tu vieni a commentare qui, ci sentiamo in chat, ogni tanto ci sentiamo pure al telefono. E si, lo so che mi pensi ;)
    Quindi no, non stavo parlando di te ;)

  10. Sono un occasionale: mi spiace che sia acccaduto qualcosa di grave e posso solo augurare che si risolva nel migliore dei modi.
    Quanto alla domanda, la mia risposta è: ai tuoi conoscenti basta così. Non ti contattano per pigrizia, mancanza di tempo, paura di disturbare, superficialità o semplice menefreghismo e si accontentano di sapere che sei in vita e, ogni tanto, posti i tuoi pensieri (non i fatti privati). A pensar male piazzerei superficialità e pigrizia nelle prime posizioni, ma preferisco lasciare il beneficio del dubbio.

    elf

  11. Se ci penso per me ti definisce quasi soltanto ciò' che leggo di te. Pertanto non c'è nulla di più personale dell'impersonale che produci. Far finta di far qualcosa sul serio spesso è molto più reale ed umano che far sul serio qualcosa di finto.

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